Il 20 giugno 2024 si è tenuto il terzo Workshop online del progetto Accrual PA dal titolo “Certezze e incertezze sull’Accrual: le risposte ai principali dubbi degli Enti locali”. Il progetto, realizzato da Centro Studi Enti Locali, Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa, Deda Value e Asfel, ha come obiettivo quello di illustrare le principali novità sulla riforma Accrual e fornire risposte ai dubbi e alle criticità che la Pubblica Amministrazione ha sul tema.
Il video completo dell’evento è disponibile sul sito del progetto all’indirizzo: www.accrual-pa.it/certezze-incertezze-sullaccrual/. Sul sito sono disponibili, inoltre, gli eventi passati con le relative risorse e approfondimenti realizzati dagli organizzatori.
Di seguito si riporta la trascrizione delle principali domande emerse durante l’evento online
D – Quali sono gli Enti che potrebbero rientrare nel 90% dei soggetti coinvolti nella sperimentazione ?
R – Quando si parla di sperimentazione o progetto pilota che coinvolgerà il 90% delle Pubbliche Amministrazioni in merito alla riforma Accrual, si deve intendere come il numero di amministrazioni che corrispondono ad almeno il 90% del totale della spesa della Pubblica Amministrazione. In altre parole, la spesa totale che questi enti sostengono deve arrivare almeno al 90% della spesa totale della P.A.. Tuttavia, è bene ricordare che non ci sono distinzioni sulla dimensione dell’Ente per la sperimentazione e anche la piccola Pubblica Amministrazione con spesa contenuta rispetto al totale della spesa delle realtà locali può partecipare.
D – Un piccolo Ordine professionale è coinvolto nella riforma ?
R – Si, il consolidato della Pubblica Amministrazione è da intendersi nel senso più ampio possibile e coinvolge anche i soggetti come Ordini professionali, Scuole o, ad esempio, Camere di commercio.
D – Sarà previsto uno stato patrimoniale iniziale con criteri di valutazione dei beni diversi dall’attuale Allegato n. 4.3 del 118 ?
R – Sì, è una novità. Si tratta di una nuova tecnicalità. La stesura dello stato patrimoniale non va trascurata, perché non vi è un superamento del Tuel. È un sistema di rilevazione economico-patrimoniale che ha altre finalità. In particolare, l’obiettivo è quello di approvare un consolidato nazionale e uno mondiale, in funzione anche della valutazione delle Agenzie di rating.
D – Le immobilizzazioni devono essere contabilizzate a costo storico con relativo fondo ammortamento ?
R – Nello schema di stato patrimoniale (nel passivo) le immobilizzazioni sono contabilizzate al netto. Non c’è l’area dedicata ai fondi di ammortamento. I processi di ammortamento devono essere incorporati a detrazione nel valore dei beni stessi. L’unica area dedicata ai fondi è quella relativa ai fondi per rischi ed oneri (rappresentazione ITAS1).
D – L’adeguamento dei software di contabilità quanto conta nel processo di transizione ?
R – È fondamentale, per essere in grado di “digerire” i contenuti dei principi contabili stessi.
D – I valori delle immobilizzazioni materiali saranno soggetti a criteri di valutazione diversi dall’Allegato n. 4.3, con valori iniziali soggetti a rivalutazione ?
R – Si potrebbe dire che si tratta di un “new deal”. I principi sono quelli, non vi è un richiamo al “Codice”. Si tratta di una nuova forma di rendicontazione che ha radici a livello internazionale.
D – Molto spesso gli inventari contengono valori riferiti al costo di acquisizione degli stessi, valore che è diverso da quello contabile e/o al valore corrente del bene. Occorre una nuova valutazione delle poste ?
R – Occorre, semplicemente, una nuova colonna contenente il “Valore Itas”.
D – Le differenze di valutazione che impatto avranno ?
R – Le differenze che derivano dall’applicazione dei criteri di valutazione nuovi devono trovare posizione nel sistema contabile e nello specifico nello stato patrimoniale dell’Ente.
D – Lo stato patrimoniale e il conto economico predisposto per il 2024 ai sensi del “2018” potrà avere un patrimonio netto diverso da quello che risulterebbe dai nuovi principi. nel Conto economico e nello Stato patrimoniale del primo anno Accrual non ci sarà il confronto con l’anno precedente ?
R – Si tratta, sostanzialmente, di qualcosa che non esiste più. Questo potrebbe essere uno degli aspetti positivi dell’introduzione del nuovo sistema, in quanto risulta perfettamente integrato nel contesto contabile, ai fini dell’esposizione corretta e completa del patrimonio.
D – Ci sono già delle aliquote di ammortamento? In caso di difformità tra quelle attualmente applicate, va ricalcolato il Fondo ammortamento?
R – Sì, deve essere riallineato ai principi. Si ricostituisce il Fondo. Lo stato patrimoniale deve essere redatto secondo i nuovi principi.
D – Il Bilancio di previsione (con sistema Ecofin) dovrà essere strutturato già secondo il nuovo Piano dei conti Accrual ?
R – Si, il Bilancio di previsione (con sistema Ecofin) deve essere strutturato secondo il nuovo Piano dei conti Accrual. L’analisi budgetaria è l’elemento fondante dell’Accrual.
D – La contabilità Accrual sarà in grado di valorizzare gli “intangible asset” e in quale modo ?
R – La valutazione, intesa nel senso di far emergere a bilancio, i beni intangibili di un’azienda, è una delle operazioni più complesse che esistano a prescindere dal sistema contabile.
Vi sono due categorie di “intangible assets”. Vi sono quelli di cui è prevista la rilevazione, se ci si riferisce agli “intangible assets” che non compaiono a bilancio. Se ci si riferisce alle immobilizzazioni immateriali, c’è un principio contabile che si occupa di questa voce di bilancio e che contiene i criteri di valutazione.