Il video integrale dell'evento
I prossimi workshop organizzati da Accrual PA
- 28 maggio – Armonizzazione degli Enti Locali e Accrual.: le principali differenze tra i principi sanciti dal Dlgs. n.118/2011 e la nuova contabilità pubblica
- 20 giugno, ore 10.00-12.00 – Certezze e incertezze sull’Accrual: le risposte ai principali dubbi degli Enti locali
La sintesi dell'evento
Si è tenuto il 4 aprile 2024 il primo evento online del progetto Accrual PA promosso da Asfel-Associazione Servizi Finanziari Enti Locali, Centro Studi Enti Locali, Deda Value e Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa. All’evento dal titolo “Verso l’Accrual: come la Pubblica Amministrazione può prepararsi all’avvio della riforma della contabilità pubblica?” si sono iscritte circa 1.000 realtà pubbliche ed è stata una prima occasione per introdurre quelli che saranno i principi e le regole previste per la contabilità accrual. Il vero scoglio della Riforma, inserita tra quelle abilitanti del PNRR, è fissato al secondo trimestre 2026, entro il quale almeno il 90% della spesa delle 18.000 Pubbliche Amministrazioni italiane dovrà essere dimostrata in rendiconti di gestione in linea con la Direttiva Europea, e quindi in bilanci di esercizio economico-patrimoniali e finanziari (appunto, accrual con criterio di competenza economica).
Sintesi degli interventi
Eugenio Piscino – Presidente dell’Associazione Servizi Finanziari Enti Locali
Il nuovo sistema unico di contabilità economico patrimoniale, basato sul principio accrual, sarà applicato a tutti i comparti della Pubblica Amministrazione come definite dall’art. 1, comma 2, Legge 31 dicembre 2009, n. 196, ivi compresi gli enti di diritto privato in controllo pubblico, fatta eccezione per le società.
In sintesi, per rendicontazione economica, patrimoniale e finanziaria si intendono il processo e i documenti mediante i quali si forniscono informazioni consuntive sulla provenienza delle risorse finanziarie, sull’uso delle stesse e sui risultati conseguiti, in termini economici, patrimoniali, finanziari e di qualità-quantità dei servizi erogati, nonché informazioni sulla capacità di un’amministrazione pubblica di erogare servizi in futuro.
Alla base di questa riforma vi è l’idea che un’informazione finanziaria sia significativa se è utile alla rendicontazione dei risultati conseguiti da una Pubblica Amministrazione.
L’accrual è stata considerata una delle riforme abilitanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tale percorso prevede entro il secondo trimestre del 2024 l’approvazione del quadro concettuale, della serie di principi di contabilità per competenza e del piano contabile multidimensionale.
Entro il primo trimestre 2026, invece, è prevista la formazione agli enti pubblici per la transizione al nuovo sistema di contabilità per competenza. Nello specifico, è previsto il completamento del primo ciclo di formazione per i rappresentanti di 18.000 enti pubblici. Infine, nel secondo trimestre 2026 è prevista l’entrata in vigore della riforma della contabilità per competenza per almeno il 90% dell’intero settore pubblico.
Iacopo Cavallini – Professore Associato di Economia aziendale presso l’Università di Pisa
La contabilità accrual è stata inserita come riforma abilitante del PNRR perché si è ritenuto fosse funzionale ad un processo di rinnovamento e valorizzazione della Pubblica Amministrazione. Tale riforma, infatti, si inserisce in un processo di convergenza europeo e all’interno di uno scenario eterogeneo dove i paesi membri, fino ad oggi, si sono mossi con velocità differenti. C’è chi ha seguito la Direttiva europea ancor prima o immediatamente dopo la sua introduzione e chi, come l’Italia, è ancora indietro su questo fronte.
Ciò che è bene comprendere è quanto una contabilità nuova come quella accrual possa rappresentare per le Pubbliche Amministrazioni un elemento di valorizzazione del proprio patrimonio. Tuttavia, è bene osservare quanto sia fondamentale per le realtà pubbliche iniziare fin da subito a cimentarsi con i contenuti ad oggi disponibili della riforma in modo da non farsi trovare impreparati al 1° gennaio 2025, data in cui alcuni enti dovranno iniziare ad adottare la contabilità accrual.
Ciò che sarà necessario è un cambio di paradigma che permetta di passare ad una competenza economica e non finanziaria. In altre parole, le entrate e le spese dovranno essere registrate nel momento in cui sono state effettivamente realizzate indipendentemente dal momento in cui vengono incassate o pagate.
Vincenzo Iennaro – Operation manager presso Deda Value
Per prepararsi alla nuova contabilità accrual, è necessario organizzarsi sia dal punto di vista metodologico che delle risorse umane e strumentali. Le realtà pubbliche che hanno interesse nel farsi trovare pronte di fronte alla riforma devono valutare e pianificare l’esecuzione delle azioni richieste così da definire un percorso di crescita per le risorse umane coinvolte. È, inoltre, fondamentale valutare la dotazione tecnologica dell’ente per verificare la sua adeguatezza alle reali necessità poste dalla riforma accrual e predisporre iniziative di sperimentazione anche ad uso interno realizzando veri e propri casi di studio.
Da questo punto di vista, infatti, la formazione delle risorse umane è di primaria importanza e per questo motivo devono essere previsti momenti finalizzati alla crescita delle competenze interne alla realtà pubblica. Se le competenze umane saranno adeguatamente preparate, tuttavia, dovranno essere supportate da una efficace dotazione strumentale in grado di permettere l’integrazione e la gestione di tre contabilità diverse con logiche e tempistiche differenti.
Nicola Tonveronachi – Dottore commercialista e Revisore legale, Amministratore Delegato di Centro Studi Enti Locali S.p.A.
Già con il progetto di Centro Studi Enti Locali e di DEM Unipi intitolato “Federalismo & accountability” del 2012 ci siamo mossi per preparere le realtà pubbliche nell’attuazione ragionata e consapevole della Riforma dell’armonizzazione dei sistemi contabili. Tale percorso è proseguito anche con il PNRR e il progetto “Next Generation Eu – EuroPA comune”. Anche questo nuovo progetto dedicato all’accrual, condiviso da partner prestigiosi e leali, vuole aiutare e supportare le realtà pubbliche a fare quel salto di qualità e competenze richiesto dal legislatore nazionale ed europeo. Ma non si parla soltanto di riforma contabile. È bene che gli enti siano a conoscenza di quanto la riforma in atto sulla contabilità accrual possa portare anche positivi effetti sulla cultura gestionale ed economica nella PA. L’attuazione consapevole di questa riforma, infatti, porterà, sotto l’aspetto politico-istituzionale e di sistema, attendibilità e credibilità per la Pubblica Amministrazione italiana così come per il Governo italiano presso le sedi istituzionali internazionali ed europee, in grado di meglio presentare dati di contabilità nazionale costruiti in maniera omogenea e trasparente a servizio delle decisioni politiche e strategiche di interesse del nostro Paese nel contesto della Comunità internazionale su di esse competente, mentre sotto l’aspetto sostanziale, finalmente la dovuta attenzione e valorizzazione della componente del patrimonio netto della PA, dalla centrale alla regionale alla locale. Non è e non deve essere, quindi, solo una riforma contabile e adempimentale, ma è anche uno strumento di modernità che potrà permettere di innovare tutto il Paese. Nonostante le criticità che si prospettano davanti, dovremo essere in grado di vincere la sfida dell’accrual.
Enrico Ciullo – Dottore Commercialista e Revisore Legale, Componente della commissione studio “Società a partecipazione pubblica” del CNDEC
La contabilità armonizzata entrata a regime nel 2016 ha ancora oggi numerose criticità riscontrate negli enti.
Se non vogliamo che tali criticità si ripresentino anche nella riforma accrual, credo che sia fondamentale avviare un piano straordinario di disseminazione delle conoscenze e formazione a tutti i livelli della Pubblica Amministrazione. Questa duplice attività formativa e informativa straordinaria permetterebbe di aumentare competenze e capacità dei funzionari agevolando il passaggio da un sistema contabile all’altro. Se la formazione è, dunque, un elemento fondamentale, anche una maggiore uniformità dei software contabili potrebbe aiutare le realtà pubbliche in questo delicato passaggio. L’introduzione di “specifiche tecniche” più uniformi garantirebbe una maggiore e più corretta facilità d’uso.
Anche l’introduzione di uno specialista contabile potrebbe favorire il passaggio alla contabilità accrual, ma sebbene non sia certa, ritengo fondamentale l’introduzione di una maggiore flessibilità e semplificazione nelle realtà pubbliche più piccole per favorire l’introduzione della riforma.
I prossimi appuntamenti del progetto
I prossimi appuntamenti del progetto sono già calendarizzati e le realtà pubbliche possono iscriversi gratuitamente per seguire le novità legate all’accrual ed entrare nel merito della riforma.
Il 28 maggio, infatti, è previsto il secondo workshop online dalle 10.00 alle 12.00 che ha come titolo: “Armonizzazione degli Enti Locali e Accrual: le principali differenze tra i principi sanciti dal Dlgs. n.118/2011 e la nuova contabilità pubblica”.
Alla stessa ora del 20 giugno, invece, il terzo workshop online del progetto Accrual PA avrà come titolo “ Il nuovo sistema contabile della P.A.: la nuova contabilità Accrual per gli altri Enti soggetti alla riforma con prime valutazioni dei Principi contabili in approvazione”.
Per iscriversi agli eventi, è possibile seguire gli aggiornamenti che saranno pubblicati sul sito www.accrual-pa.it o inviare un’email a info@accrual-pa.it.